LA RELIGIONE

di Giancarlo Rosati


Questo studio si propone di affrontare il tema della religione mettendo a confronto il punto di vista degli uomini con il punto di vista del Vangelo di Cristo che per i credenti corrisponde al pensiero di Dio.

Per primo analizziamo il significato del termine. La definizione del termine religione nel vocabolario è: ‘il rapporto, variamente identificabile in manifestazioni interiori ed esteriori di omaggio venerazione e adorazione, che lega l’uomo a quanto egli ritiene sacro o divino’. Una tale definizione mette bene in evidenza l’esistenza, secondo noi uomini, di molteplici espressioni religiose e di una arbitraria scelta che ogni uomo fa del dio al quale attribuire il sacro, il divino e tutto ciò che ne consegue in termini di omaggio, venerazione e adorazione.

Secondo il Vangelo, invece,  la religione è da sempre quel tentativo fatto da Dio di recuperare il rapporto di pace, armonia ed amore che legava l’uomo creatura al Dio creatore fin dall’inizio. Con questo significato la religione è una sola e inizia con il grande amore che Dio ha avuto per tutta l’umanità la cui massima espressione è il sacrificio di Gesù, e si completa con la risposta di fiducia da parte di noi uomini. Tale fiducia, sinonimo di fede, risulta essere vera soltanto se i nostri comportamenti quotidiani sono coerenti con la volontà di Dio espressa nel Vangelo. Poiché la manifestazione più evidente di tale volontà è stata da sempre il profondo amore per ogni anima vivente, conseguentemente, se noi uomini non comprendiamo l’amore per il nostro prossimo, non riusciremo mai ad essere coerenti con la volontà di Dio.

Pertanto, tutte le manifestazioni religiose quali feste stabilite, cerimonie particolari, digiuni, lunghissime preghiere, pellegrinaggi, donazioni, devozioni ai santi risultano essere vane agli occhi di Dio se non pratichiamo nel quotidiano l’amore per il prossimo dimostrando così di credere veramente a ciò che Dio ha fatto. In Isaia 1,13-14 leggiamo ‘Cessate dal recare oblazioni vane; il profumo io l’ho in abominio; e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocar radunanze, io non posso soffrire l’iniquità unita all’assemblea solenne. I vostri noviluni, le vostre feste stabilite l’anima mia li odia, mi sono un peso che sono stanco di portare’. Anche la lettura di Giacomo 1,26-27 rivela questo pensiero di Dio: ‘Se uno pensa d’esser religioso e non tiene a freno la sua lingua ma seduce il cuor suo, la religione di quel tale è vana. La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri dal mondo’.

Abbiamo così dimostrato come secondo gli uomini le religioni sono tante mentre secondo Dio no. Purtroppo la presenza di tante comunità autoreferenziali ha generato uno stato di confusione ed ha nascosto il vero significato della religione rendendosi responsabile, in larga misura, della irreligiosità in cui vivono molte persone oggi.


Tutte le religioni degli uomini si manifestano attraverso atti esteriori nei quali si abbonda in riti, parole, preghiere, penitenze, sacrifici. Permettetemi di dire che c’è troppa religione al mondo e poco rispetto della volontà di Dio il che vuol dire tanta ipocrisia. La lettura di Isaia 58,6-7 fotografa molto bene questa condizione degli uomini: ‘Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi. E che si infranga ogni sorta di giogo. Non è egli questo: che tu divida il pane con chi ha fame, che tu meni a casa tua gli infelici senza asilo, che quando vedi uno ignudo tu lo copra, e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne?.

Al posto delle espressioni religiose esteriori, Dio ci chiede di praticare una religiosità interiore un cambiamento della nostra mente e delle nostre azioni come si evince dalla lettura di mt 23,26: ‘Fariseo cieco, netta prima il di dentro del calice e del piatto, affinchè anche il di fuori diventi netto’. E’ dal cuore di ogni uomo che nascono i cattivi pensieri che poi diventano cattive azioni, ed è nel nostro cuore che Dio ci chiede di fare pulizia e di fare spazio all’amore, Galati 5, 22: ‘Il frutto dello spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza; contro tali cose non c’è legge.’


Nel corso della storia le religioni degli uomini hanno spesso rivelato la loro vera natura che è lo sfruttamento delle masse. Molte autorità religiose hanno astutamente manipolato le masse per porle al proprio servizio. Sappiamo riconoscere gli uomini che servono gli altri come ha fatto Cristo, da quelli che invece servono se stessi? Per rispondere ci facciamo aiutare da alcune narrazione tratte dal vangelo: In Mt 23,5ss vi erano degli uomini farisei che facevano opere religiose per essere osservati dagli altri, che amavano i primi posti nei conviti e i primi seggi nella sinagoga, che amavano farsi chiamare ‘maestro’. E’ evidente come questi farisei fossero riusciti a strumentalizzare le loro opere religiose per il loro tornaconto personale che consisteva in fama, riconoscimento sociale e quindi, potere e ricchezza. Ma questi personaggi non assomigliano molto alle autorità religiose di oggi?

Di questi farisei Cristo dice che erano ipocriti e falsi, apparentemente rispettosi della legge ed invece grandi calcolatori. Ma non tutti gli uomini del suo tempo se ne erano accorti. Non è così anche oggi?

Cristo, invece, con la rinuncia a se stesso ha messo il luce la differenza tra il grande amore per gli altri e l’indifferenza e il disprezzo per gli altri di coloro che nella vita occupano posti di privilegio. Questa rinuncia di se stesso lo ha portato ha pronunciare queste parole prima di morire: ’Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però, non la mia volontà, ma la Tua sia fatta’ Luca 2,42.

Cristo è andato incontro alle persone di ogni genere libero da ogni altro interesse e secondo fine. E questo oggi il comportamento delle sedicenti autorità religiose? Perché Cristo non si è mai preoccupato del numero dei suoi seguaci, mentre oggi tutte le religioni fanno una agguerrita campagna di proselitismo? C’è forse qualche altro interesse dietro il desiderio di aggiungere una nuova anima alla propria comunità?

Il miracolato di Gerasa che voleva seguire Gesù ottiene da lui questa risposta “Torna a casa tua e racconta le grandi cose che Iddio ha fatte per te” Luca 8,39.  E’ questo l’atteggiamento di coloro che predicano il cristianesimo oggi?


Tutte le religioni degli uomini si considerano portatrici di salvezza. Ma è proprio così? Assolutamente no! Nessuna religione salverà l’uomo. Il vero, unico e genuino legame che ha da sempre legato ogni singolo uomo a Dio è stato confutato e trasformato in un legame con una delle tante religioni degli uomini. Ecco il punto di vista di Dio: ‘I suoi discepoli, udito questo, sbigottirono forte e dicevano. Chi dunque può essere salvato? E Gesù, riguardatili fisso, disse loro: Agli uomini questo è impossibile; ma Dio ogni cosa è possibile’ Mt 19,25-26.


Non affidiamoci agli uomini e alle loro filosofie, affidiamoci a Cristo e al suo esempio non dimenticando mai il suo monito che leggiamo in Mt 7,21 “Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demoni e fatto in nome tuo molte opere potenti? Allora dichiarerò loro: Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me malfattori!”.